Confindustria: “In Italia l’inflazione resta alta”

 

Roma, 14 Giugno 2024 – Il Centro studi di Confindustria indica che “l’avvio del taglio dei tassi migliora lo scenario, ma l’inflazione resta alta in Europa e i tassi scenderanno meno dell’atteso”. L’export di beni italiani è andato “male nel primo trimestre, meglio ad aprile e le attese sono in miglioramento”, spiegano aggiungendo che “nell’industria è possibile una schiarita in vista grazie alla migliore domanda interna di beni”. I segnali positivi sui consumi, con il taglio dei tassi, anticipano una minore flessione nell’industria nel secondo trimestre. In Italia, continua a crescere il lavoro ma scende la produttività.

“La domanda interna” – rileva il Centro studi – “nel primo trimestre sono cresciuti sia i consumi (+0,3%), che gli investimenti (+0,5%, ma -1,5% in macchinari-attrezzature in attesa di Transizione 5.0). Gli indicatori sono migliorati a maggio: la fiducia delle famiglie ha recuperato il livello di inizio anno; gli ordini delle imprese di beni strumentali sono risaliti parzialmente. Giocherà a favore un minor costo del credito, sebbene il ribasso atteso sia limitato; viceversa, gli investimenti in costruzioni sono attesi in frenata”.

Produttività in calo

L’input di lavoro ha continuato a crescere nei primi tre mesi del 2024, sia nell’industria (+0,2% le unità a tempo pieno), nonostante il calo del valore aggiunto, sia nei servizi (+0,8%), dove da due trimestri cresce più dell’attività economica. Questo si riflette in una produttività del lavoro che è in ripiegamento, che nell’industria è ridiscesa sotto i livelli pre-Covid dal terzo trimestre 2023.

“Costruzioni e servizi hanno alimentato la buona dinamica del Pil italiano nel primo trimestre” – si legge nella congiuntura flash – “prosegue la crescita del turismo, che alimenta l’export netto, insieme al calo dell’import. Resta la bassa fiducia delle imprese e i problemi nei trasporti e nei prezzi dell’energia. In Italia l’inflazione è stabilmente bassa (+0,8% annuo a maggio), grazie ai prezzi energetici in riduzione (-11,7%) e ai prezzi core scesi al +2,0%, sulla soglia Bce (Banca centrale europea). I prezzi dell’energia hanno dinamiche opposte: il costo del petrolio scende e tende a moderare il prezzo al consumo dei carburanti; quello europeo del gas va in direzione opposta, salendo a 34 euro/mwh a giugno, da un minimo di 26 a febbraio e si scaricherà sui prezzi di elettricità e gas per famiglie e imprese”.

Quanto all’industria, nel primo trimestre ha registrato un -0,4% in termini di valore aggiunto e in aprile un calo della produzione (-1,0%), anche se l’indice Real Time Turnover (RTT) rivela che il fatturato ha recuperato i livelli di febbraio. A maggio l’indagine del Centro studi Confindustria sulle grandi imprese mostra un miglioramento delle stime di produzione nel mese corrente, coerente con la timida risalita nelle attese a breve (Istat).

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