Papa Francesco lancia appello per i palestinesi

Roma, 9 Giugno 2024 – «Gaza èstremata” e nessuno può impedire che arrivino gli aiuti». Papa Francesco rinnova il suo appello per la pace in Medio Oriente e guarda in particolare alle sofferenze della Striscia. «Dopodomani in Giordania si terrà una conferenza internazionale sulla situazione umanitaria a Gaza convocata dal re, dal presidente dell’Egitto e dal segretario generale delle Nazioni Unite. Mentre li ringrazio per questa importante iniziativa incoraggio la comunità internazionale ad agire urgentemente con ogni mezzo per soccorrere la popolazione di Gaza stremata dalla guerra. Gli aiuti umanitari devono potere arrivare a chi ne ha bisogno e nessuno lo può impedire». Parlando ancora della difficile situazione in Medio Oriente, Papa Francesco ha anche ricordato che l’8 giugno «ricorreva il decimo anniversario dell’invocazione della pace in Vaticano alla quale erano presenti il presidente israeliano, il compianto Shimon Peres, e quello palestinese Abu Mazen».

 

Il blitz per gli ostaggi

L’ala armata di Hamas riferisce che: “Tre ostaggi, tra cui un americano, sono rimasti uccisi durante il blitz” a Nuseirat.

Durante l’operazione a Gaza gli israeliani delle forze speciali si sono finti sfollati palestinesi, tra loro anche donne. Secondo il sito saudita Asharq, che cita testimoni a Gaza, alcuni membri delle forze speciali entrate ieri nel campo di Nuseirat per liberare quattro ostaggi si sono spacciati per sfollati di Rafah. Ynet aggiunge che appartenevano a unità israeliane che operano nelle aree palestinesi mescolandosi ai locali e parlando fluentemente arabo. Secondo quanto affermato, l’unità, è entrata da un’area vicina al molo degli aiuti americani e al corridoio Nezarim, il passaggio est-ovest che taglia in due Gaza a nord del campo, che è controllato dall’ Idf e viene utilizzato come punto di partenza per raid nella parte settentrionale e centrale della Striscia. Le forze camuffate sono arrivate su un’auto bianca che trasportava materassi sul tetto, e le donne erano vestite con gli abiti “che indossano qui in guerra”, riferisce Asharq.

La gente del posto, secondo questo resoconto, ha chiesto ai nuovi arrivati da dove venissero e questi ultimi hanno risposto che stavano scappando dall’operazione dell’Idf a Rafah e stavano andando nell’area intorno al mercato di Nuseirat, indicando l’edificio dove era detenuta Noa Argamani. I tre ostaggi maschi (Andrey Kozlov, Shlomi Ziv e Almog Meir Jan) erano, invece, in un altro edificio a 200 metri di distanza.

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