Firenze, 29 Maggio 2024 – Continua la tensione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud sui cui cieli sono comparsi (lanciati da Pyongyang) dei palloncini bianchi, circa 150, che trasportavano sacchetti di spazzatura, bottiglie di plastica, scarpe rotte, batterie e feci. Numerose le immagini della notizia diffusa dall’agenzia di stampa Yonhap, mentre le autorità della Corea del Sud invitano la popolazione che vive lungo il confine a non avvicinarsi agli oggetti e a segnalarli immediatamente alle forze dell’ordine, denunciando problemi di sicurezza e soprattutto di igiene.
Uno dei funzionari del Joint Chiefs of Staff (JCS) della Corea del Sud ha commentato la vicenda come disumana e volgare, sottolineando che tali azioni costituiscono una chiara violazione del decoro oltre che una beffa delle normative internazionali.
Le motivazioni
Stando a quanto riferito dal ministro della Difesa della Corea del Nord Kim Kang-il, l’invio di questi enormi palloncini bianchi con spazzatura al seguito, arrivati fino alla provincia di Gyeongsand meridionale, sono la risposta non convenzionale ai volantini anti-nordcoreani lanciati di recente dalla Corea del Sud, che generalmente invitano la popolazione a contrastare il regime di Kim Jong-un, innescando un’escalation della guerra psicologica tra i due Paesi. Dal Sejong Institute il ricercatore Peter Ward commenta la vicenda affermando che i palloncini propagandistici o di protesta, “costituiscono un rischio minore rispetto a un’azione militare aperta”, ma allo stesso tempo complicano sensibilmente la gestione della situazione senza un’escalation militare incontrollabile”.
Kim Jong-un e il programma dei satelliti spia
La vicenda segue le recenti dichiarazioni del leader nordcoreano Kim Jong-un che ieri, durante una visita all’Accademia di scienze della difesa di Pyongyang per celebrare il 60º anno dalla sua istituzione, ha minacciato delle azioni durissime contro la Corea del Sud in particolar modo dopo la dimostrazione di forza di Seul, che avrebbe organizzato un’esercitazione aerea con 20 jet da combattimento vicino al confine con il Nord, dopo il lancio fallito del secondo satellite spia militare nordcoreano, avvolto dalle fiamme a pochi minuti dalla partenza e finito a largo della costa. “Seul gioca con il fuoco” avrebbe commentato Kim.