Roma, 25 Maggio 2024 – «L’Ucraina deve poter colpire obiettivi militari strategici in territorio russo». Sono queste le parole con cui il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, nel corso in una intervista per l’Economist, afferma che sia «giunto il momento per gli Alleati di considerare l’eliminazione di alcune restrizioni imposte sull’utilizzo delle armi che hanno inviato a Kiev, poiché negarglielo rende più complesso difendersi». Inoltre spiega che questo conflitto è una guerra di aggressione di Mosca contro l’Ucraina e pertanto quest’ultima deve avere il diritto di difendersi e il difendersi riguarda anche il colpire obiettivi in territorio russo.
Allo stesso tempo Stoltenberg è perentorio sul negare l’invio di truppe della Nato in Ucraina per evitare l’allargamento del conflitto e il coinvolgimento dell’Agenzia e dell’Europa. «Non saremo coinvolti» – sottolineando la differenza tra addestramento e impegno militare – «ma sosteniamo Kiev e ci impegneremo a garantire che il conflitto non si estenda su vasta scala».
Per quanto riguarda gli attacchi informatici avvisa la Russia che questi, in caso costituiscano una grave minaccia, potrebbero far scattare l’articolo 5 che farebbe azionare una risposta immediata non sono nel cyberspazio.
La situazione a Kharkiv
Le dichiarazioni rilasciate da Stoltenberg giungono all’indomani delle notizie diffuse dall’esercito ucraino che starebbe respingendo un’offensiva russa, come riferisce lo Stato Maggiore di Kiev che in una nota spiega che “il nemico dal 10 maggio ha portato avanti un’offensiva su Kharkiv nel tentativo di creare una zona cuscinetto nella Regione. Al momento la situazione è sotto controllo, le forze ucraine hanno fermato l’avanzata delle truppe russe e pianificano operazioni offensive per riprendere le posizioni perdute”.
Droni su Belgorod
Contestualmente il ministero della Difesa di Mosca accusa Kiev di aver sferrato un “attacco terroristico” con dei droni “nel territorio della Federazione russa” ma che i sistemi di difesa aerea li hanno prontamente intercettati e abbattuti, “due erano diretti sulla Regione di Belgorod mentre uno su Kursk” spiega il ministero attraverso una nota rilanciata dai media locali.