Onu: sì all’ingresso della Palestina, ma poteri limitati

Roma, 11 Maggio 2024 – Una decisione storica quella votata dall’Assemblea generale dell’Onu che, con 143 voti a favore, 9 contrari (Argentina, Israele, Micronesia, Nauru, Palau, Paua Nuova Guinea, Repubblica Ceca, Ungheria, Usa) e 25 astenuti (Albania, Austria, Bulgaria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Isole Marshall, Italia, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Malawi, Moldavia, Olanda, Paraguay, Principato di Monaco, Romania, Svezia, Svizzera, Ucraina, Vanuatu) ammette la Palestina come papabile membro a pieno titolo delle Nazioni Unite ed esorta il Consiglio di sicurezza Onu a “riconsiderare favorevolmente la questione”.

 

Questa decisione permette di estendere i diritti della Palestina che dal 2012 è uno Stato “osservatore” (l’unico insieme al Vaticano): può di fatto partecipare ai forum delle Nazioni Unite e firmare molti dei suoi Statuti e Trattati, incluso lo Stato di Roma.

Mansour: «O state dalla pace o ai margini della storia»

Poco prima della votazione l’ambasciatore rappresentante la Palestina all’Onu, Ryad Mansour, nel suo intervento ha sottolineato che il suo Paese vuole la pace e la libertà. «La nostra bandiera vola alta in Palestina, nel Mondo e persino fuori dal campus della Columbia University a New York» – afferma – «Potete decidere di stare con la pace, con il diritto di una Nazione di vivere in libertà, oppure potete decidere di stare ai margini della storia. Colonizzazione e occupazione non sono il nostro destino: votare per l’esistenza della Palestina non è contro nessuno Stato, ma è un investimento nella pace» conclude.

La dura replica di Israele

Mentre il presidente palestinese Abu Mazen ha accolto favorevolmente la decisione dell’Assemblea Onu, sottolineando come il consenso internazionale è un passo avanti verso la soluzione dei due Stati e ristabilisce la fiducia della legittimità internazionale nel popolo palestinese, Israele replica con toni molto duri. L’ambasciatore all’Onu, Gilad Erdan, nel suo intervento ha accusato le Nazioni Unite di aprire le porte ai nazisti moderni” accettando uno Stato che definisce “terrorista”. Inoltre con un gesto che fa discutere mostra un piccolo trita documenti in cui inserisce una copia della Carta delle Nazioni Unite affermando che i Paesi membri stanno distruggendo la Carta con le proprie mani”, aggiungendo un “vergognatevi” al termine del suo intervento.

Qatar invita a riprendere negoziati

Mentre la situazione a Rafah peggiora di ora in ora, gli eserciti di Israele e Palestina continuano a scontrarsi duramente, e le scorte di viveri, carburante e medicine continuano a scarseggiare a causa della chiusura dei valichi, il Qatar chiede una ripresa dei colloqui su una possibile tregua e un accordo sugli ostaggi a Doha. Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, come citato dai media locali, ha invitato il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel, e il direttore della Cia, William Burns, a rilanciare i colloqui, ma non è chiaro se questi parteciperanno.

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