Roma, 30 Aprile 2024 – Secondo quanto riportato dai media mediorientali il capo di Stato Maggiore delle forze di difesa di Israele, Herzi Halevi, ha approvato i piani finali per l’operazione militare su Rafah. Al confine sud della striscia di Gaza i carri armati restano in attesa del via libera. Secondo le fonti, infatti, l’operazione prenderebbe inizio nel caso in cui Hamas, i cui delegati si sono momentaneamente ritirati dal Cairo (dove da giorni sono in corso le trattative), non accettasse l’accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco.
«Abbiamo assicurato ai nostri fratelli in Egitto e Qatar che siamo seri nel raggiungere un accordo, ma non ci arrenderemo ad alcuna pressione americana», afferma il funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri. Sameh Hassan Shoukry ministro degli Esteri egiziano dal World Economic Forum (WEF) in corso a Riad ha commentato la vicenda dicendosi fiducioso e sottolineando che le proposte «tengono in considerazione le posizioni di entrambe le parti».
Biden: «Questione ostaggi ostacolo al cessate il fuoco»
Mentre negli Usa proseguono le proteste pro Palestina in particolar modo nelle Università, come ad esempio alla Columbia e alla Cornell University dove sono iniziate le sospensioni degli studenti che aderiscono alle manifestazioni, il presidente Biden nel corso di un colloquio telefonico con i leader di Qatar ed Egitto, ha posto l’accento sulla delicata questione della liberazione degli ostaggi che potrebbe costituire l’unico vero ostacolo al cessate il fuoco e all’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza. Contestualmente, la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un punto stampa ha sottolineato che gli Usa non sono favorevoli a un’indagine penale (avviata dalla dalla Corte penale internazionale) contro i funzionari di Israele.
Borrell: «Entro maggio riconoscimento Stato di Palestina»
Mentre il conflitto prosegue e nella notte almeno 34 persone hanno perso la vita in un raid sulla striscia di Gaza, come riporta l’agenzia Wafa, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha affermato, a margine di una riunione speciale al WEF che entro maggio diversi Paesi membri riconosceranno lo Stato di Palestina. Al momento quelli dell’Onu che lo riconoscono sono 140.