Torino, 12 Aprile 2024 – Sono scesi in piazza in migliaia per abbracciare lo sciopero generale di otto ore indetto dai sindacati di categoria in sostegno dell’azienda automobilistica Mirafiori, fiore all’occhiello del Made in Italy. “Il rilancio di Torino parte da Mirafiori” recita lo striscione in testa al corteo. Grandissima la presenza non solo delle istituzioni riunite senza distinzione di bandiera, ma anche studenti, diocesi, gente dello spettacolo e della cultura, imprenditori, gente comune e rappresentanti di tutte le aziende del settore che stanno attraversando una profonda crisi come Stellantis, Del Grosso, Lear, TE Connectivity. Presenti anche rappresentanti della Regione Piemonte e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Da cornice dello sciopero la critica del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che ha attaccato la nuova Alfa Romeo Milano prodotta in Polonia e presentata a Torino mercoledì, difendendo l’italian sounding: «Una vettura prodotta non in Italia non può avere un rimando all’Italia nel nome poiché fuorviante, come peraltro stabilito dalla legge».
La nota dei sindacati
I sindacati di Cisl Torino e Piemonte in una nota congiunta sostengono che lo sciopero e il corteo sono i testimoni di una battaglia in cui tutti fanno fronte comune per il futuro non solo di Mirafiori ma di tutto il comparto industriale italiano. “Insieme possiamo sconfiggere il declino e rilanciare la tradizione industriale del territorio. Torino non può e non vuole rassegnarsi a scelte ineluttabili che pregiudicano il suo futuro. Governo e Stellantis devono parlarsi e trovare una sintesi, condivisa da istituzioni, sindacati e associazioni produttive per rilanciare il sito di Mirafiori” spiegano, ricordando come la Città mostri di essere straordinariamente unita nei momenti di difficoltà. Il segretario Cgil Maurizio Landini ieri ha richiesto l’intervento del Governo affinché convochi Carlos Tavares, ceo di Stellantis, per dare il via a delle trattative serie: «In gioco c’è tutto l’indotto automotive».
Il sostegno dell’Unione industriali di Torino
Sposano la causa anche l’Unione industriali di Torino che, insieme ad alcune associazioni di commercianti, artigiani, datoriali quali Coldiretti, Confartigianato, Casartigiani, Confesercenti, Confcooperative, Lega Coop, Associazione pensionati italiani (Api), Confederazione nazionale artigianato e Piccola e Media Impresa (Cna) e Associazione di Imprenditori del Commercio, del Turismo e dei Servizi (Ascom – Confcommercio) hanno firmato una nota con cui auspicano che il distretto torinese venga preservato “in un momento di forte cambiamento per tutto il settore dell’automotive”.