«Sui mercati globalizzati crescono i furti d’identità aziendale»

 

 

Roma, 7 Gennaio 2024 – «Il furto d’identità aziendale colpisce un crescente numero di imprese italiane, che non lo segnalano, perché rassegnate all’impossibilità di essere tutelate sui mercati della globalizzazione. È ormai un vero e proprio attacco del malaffare internazionale al made in Italy delle piccole e medie aziende, che garantiscono riconosciuta qualità, ma hanno difficoltà a fare sistema». A denunciarlo è Bruno Ferrarese, contitolare della veneta Idrobase Group e che, nel passaggio d’anno, ha reso nota la strategia aziendale per contrastare il fenomeno criminoso che, unitamente alla difficile congiuntura internazionale, ha causato una contrazione di fatturato (10%), cui si risponde con l’obiettivo 2024 di un +20% su un bilancio, che si attesta a circa 12 milioni di euro.

Il caso della leader del “respirare sano”

Presente in 92 Paesi, Idrobase Group è leader nell’utilizzo delle tecnologie del “respirare sano” (apparecchi anti virus, nebulizzazione idrica, idropulitrici e altro), promotrice di reti d’impresa nei settori del “car washing” e dell’abbattimento delle polveri (Pm 2.5 e Pm 10) in ambienti industriali. «Per sconfiggere l’industria dei copiatori, particolarmente diffusa sui mercati emergenti, abbiamo deciso di aggredire il loro core business, abbassando i prezzi, ma continuando a garantire la qualità del made in Italy», aggiunge l’altro contitolare Bruno Gazzignato.

«Per riuscirci, mantenendo occupazione e redditività aziendale nella speranza di incisivi provvedimenti delle autorità competenti ad ogni livello per il contrasto al malaffare, stiamo ottimizzando la filiera produttiva, affiancando l’efficienza della metodologia Lean-Toyota alla rivoluzione logistica degli spazi lavorativi che, ponendo l’individuo al centro, massimizzano le potenzialità del team, indispensabile alla crescita aziendale. Dopo le tante energie economiche e creative, spese nella ricostruzione dell’head quarter padovano a Borgoricco dopo l’incendio del 2022, stiamo passando da un’organizzazione aziendale verticale a una orizzontale, accorciando le procedure decisionali; tutto ciò permette anche di liberare risorse umane, consentendoci di sviluppare internamente segmenti del ciclo produttivo. Non avere paura di sbagliare è il claim, che vogliamo ci accompagni nell’anno appena iniziato».

«Bloccare il furto d’identità aziendale»

«L’obiettivo» – precisa Ferrarese – «è di ridurre i costi, continuando a garantire la qualità del made in Italy per tutelare il valore del nostro brand e battere, sul piano dei prezzi, la concorrenza sleale. Questo è il nostro impegno aziendale, che deve però essere affiancato da una risposta di sistema, guidata dalle autorità politiche competenti e che coinvolga tutti gli attori: associazioni imprenditoriali, sindacati, organizzazioni di mercato. A loro ci appelliamo per bloccare i furti d’identità aziendali, perché solo insieme possiamo tutelare il made in Italy, garantendo futuro anche internazionale all’imprenditoria medio-piccola, asse portante del nostro modello economico».

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