Roma, 29 Novembre 2023 – Sul conflitto tra Israele e Hamas sembra intravedersi un piccolo spiraglio di luce in merito al prolungamento della tregua di altri due giorni. L’accordo infatti precede la liberazione di 10 ostaggi israeliani e di 30 prigionieri palestinesi per ogni giorno di tregua. A riferirlo diversi media locali e internazionali i quali però evidenziano che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha intenzione di prolungare la tregua oltre domenica.
Nella giornata di ieri infatti William Burns, direttore della Cia, è volato in Qatar per incontrare, a Doha, David Barnea, capo del Mossad, il capo dei servizi segreti egiziani, Abbas Kamel, e il premier qatarino Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani per mediare la proroga della tregua Israele e Hamas.
Biden: «Basta con la guerra»
Sul conflitto in Medio Oriente il presidente americano Joe Biden per la prima volta dal 7 Ottobre ha esplicitamente chiesto lo stop della guerra tramite un post affidato a X. “Continuare sulla strada del terrore, della violenza e degli omicidi” – scrive Biden – “significa dare a a Hamas quello che vuole”, accusando proprio Hamas di temere che il popolo israeliano e palestinese possano vivere insieme e in armonia.
Sullivan: «Inviate a Gaza nuovi aiuti»
Il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, ribadendo l’impegno dell’amministrazione Biden per aumentare gli aiuti a Gaza, rende noto che oggi tramite il corridoio umanitario egiziano sono arrivati in Medio Oriente circa 54mila libbre tra cibo e medicine e che questo è solo la prima delle tre consegne previste nei prossimi giorni.
«Salveranno vite umane e allevieranno le sofferenze di migliaia di persone a Gaza. Siamo grati al Governo egiziano per il suo sostegno a queste consegne e per gli sforzi più ampi volti a garantire che le forniture umanitarie raggiungano i palestinesi bisognosi».
La richiesta del G7
Sulla tregua tra Israele e Hamas sono intervenuti anche i ministri degli Esteri del G7 che, tramite una nota congiunta, hanno dichiarato che “ogni sforzo deve essere fatto per garantire il supporto umanitario ai civili, compresi cibo, acqua, carburante e forniture mediche”, sottolineando di sostenere “l’ulteriore estensione di questa pausa e di quelle future, se necessarie, per consentire l’aumento dell’assistenza e facilitare il rilascio di tutti gli ostaggi” e ribadendo l’impegno verso una soluzione a due Stati.