Airbnb, inchiesta GdF per reati fiscali

 

 

Milano, 7 Novembre 2023 – Il noto portale americano sugli affitti brevi Airbnb è finito nel mirino della Guardia di Finanza per reati fiscali nell’ambito di un’inchiesta della Procura milanese la quale ha disposto il sequestro di 779 milioni di euro. A renderlo noto lo stesso procuratore Marcello Viola.

Mancato versamento della cedolare secca

Nella nota diffusa dalla Procura si legge che, dalla verifica fiscale effettuata, è emerso che la società non ha ottemperato agli obblighi introdotti dall’articolo 4 del dl 50/2017, sottraendosi alla dichiarazione e al versamento, in qualità di sostituto d’imposta, di ritenute pari all’entità del sequestro ottenuto dal Gip, calcolate in misura del 21% sui canoni di locazione breve per 3,7 miliardi relativi al periodo 2017-2021 dagli ospiti delle strutture ricettive pubblicizzate dalla piattaforma”.

Bene raccolta informazioni e dati su locazioni

La causa che verte sulla legge del 2017 in merito ai versamenti della cedolare secca, ha visto il coinvolgimento nel dicembre dello scorso anno della Corte di giustizia Ue da parte del Consiglio di Stato, dopo che Airbnb ha impugnato la sentenza al Tar. L’Ue ha stabilito che l’Italia può chiedere alle piattaforme di raccogliere dati sulle locazioni effettuate.

Contestualmente però ha dato ragione ad Airbnb in merito alla questione relativa all’obbligo di designare un rappresentante fiscale, considerata “una sproporzionata restrizione alla libera prestazione di servizi”.

La replica di Airbnb

Airbnb Ireland Unlimited Company, titolare della piattaforma, in una nota dichiara di avere in corso dal giugno del 2023 una discussione con l’Agenzia delle Entrate in merito all’inchiesta sui mancati versamenti, ma sottolineano di essere fiduciosi del proprio agire nel pieno rispetto della legge e pertanto “faremo valere i nostri diritti in merito”, scrivono.

Stop pagamenti online

Per il Gip la società americana avrebbe anche preso in considerazione l’ipotesi di abbandonare i pagamenti online per evitare le imposte, in merito alla cedolare secca. La Guardia di Finanza, infatti, avrebbe acquisito alcune documentazioni inerenti varie ipotesi studiate da Airbnb per “affrontare” le imposte del Belpaese.

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