Roma, 28 Giugno 2023 – «Io non credo nella sospensione così come concepita oggi. Lasciare a casa da solo un ragazzo che si è comportato male in classe lo danneggia. Invece questo ragazzo ha bisogno di più scuole, di più impegno, ha bisogno anche di lavori socialmente utili, ha bisogno di rendersi conto che è inserito in una comunità e che la cultura del rispetto è una cultura fondamentale. Ha bisogno, insomma, di essere responsabilizzato con più studio e lavori a favore della Comunità».
Le dichiarazioni in televisione
Parole di questa mattina del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, intervenendo alla trasmissione di Canale 5 “Morning News”. Il ministro ha anticipato che oggi saranno annunciate «alcune riforme proprio sul tema del bullismo, della condotta, delle sospensioni, annunceremo una serie di provvedimenti abbastanza efficaci per ridare quella serenità e quella responsabilità che sono dei principi cardine per una scuola in linea con i valori della nostra Costituzione».
In merito alle sospensioni il ministro ha ribadito che secondo lui non ha senso lasciare a casa lo studente per qualche giorno ma è importante responsabilizzarlo impegnandolo con lavori socialmente utili. «Le ho definite “attività di cittadinanza solidale“, cioè il concetto di solidarietà nei confronti degli altri che è il presupposto della cultura del rispetto e che passa dal ridare centralità alla figura del docente ma anche una cultura che voglia rispettare la persona dello studente perché spesso e volentieri il bullismo si esercita nei confronti del compagno più fragile e più debole. Vogliamo difendere i ragazzi che sono oggetto di questi fenomeni di violenza e prepotenza, così come vogliamo difendere le istituzioni», ha continuato Valditara.
Tutelare gli insegnanti
Per quanto riguarda poi la difesa dei professori verso i quali si rivolgono le azioni violenti degli studenti. «Abbiamo già adottato due misure importanti» – ha ricordato il ministro – «la difesa legale da parte dell’Avvocatura dello Stato per il personale della scuola che dovesse essere aggredito (già 9 docenti l’hanno chiesta); e nei casi gravi lo Stato si costituirà parte civile. L’aggressore del docente non solo dovrà rispondere verso l’aggredito ma dovrà rispondere per danno d’immagine anche nei confronti dello Stato, quindi una sanzione economica sicuramente molto efficace».
«Dobbiamo affermare la cultura del rispetto nelle nostre scuole, una cultura che va di pari passo col ridare autorevolezza ai docenti» – ha concluso Valditara – «Da qui l’esigenza che la condotta degli studenti sia presa in considerazione. Questo ha ispirato la mia decisione di mandare gli ispettori a Rovigo e la loro ispezione ha accertato come la valutazione fosse fatta con riferimento solo al secondo quadrimestre quando invece le norme stabiliscono che ci deve essere una valutazione complessiva riferita a tutto l’anno scolastico». L’istituto “Viola Marchesini” di Rovigo ha rivisto il voto di condotta (9) dei due studenti che spararono alla docente con pallini di gomma.