Bruxelles 8 dicembre 2022 – La Commissione europea ha oggi stabilito di lanciare la fattura elettronica per le imprese che operano all’interno dei confini nazionali dell’Ue. La manovra dovrebbe, secondo Bruxelles «aiutare gli Stati membri a raccogliere fino a 18 miliardi in più di gettito Iva all’anno».
Comunicazione in tempo reale
Il nuovo sistema di rendicontazione proposto introduce la comunicazione digitale in tempo reale ai fini dell’Iva per intensificare la lotta contro le frodi. Il passaggio alla fatturazione elettronica, stando alle stime Ue, contribuirà a ridurre le frodi Iva fino a 11 miliardi di euro all’anno e ad abbattere i costi amministrativi e di conformità per le aziende europee di oltre 4,1 miliardi di euro all’anno nei prossimi dieci anni.
Nel 2020 si è attestata una perdita di gettito di Iva pari a 93 miliardi di euro, secondo la stima inserita all’interno del pacchetto per modernizzare e migliorare il funzionamento del sistema dell’imposta sul valore aggiunto per le imprese, perdite estremamente dannose per l’Europa.
Italia in testa
Dal report Ue emerge che l’Italia si posiziona al primo posto per mancata riscossione dell’Iva, 26,2 miliardi di divario nel 2020. Il secondo e terzo posto sono occupate da Francia, con 14 miliardi e la Germania con 11,1 miliardi di divario. Parlando di percentuali, nel 2019 lo scarto tra Iva riscossa e attesa nel Belpaese era stato di 31,08 miliardi.
Gentiloni: «allineare sistema fiscale a digitalizzazione»
«In tempi economici difficili come questi, le finanze pubbliche hanno bisogno di entrate fiscali solide per sostenere sia i nostri servizi pubblici sia la montagna di investimenti per la transizione verde e digitale e la sicurezza energetica. Allo stesso tempo, i cittadini chiedono equità fiscale e un’azione forte contro la frode e l’evasione». Così commenta il nuovo pacchetto di proposte il commissario Ue, Paolo Gentiloni.
Lagarde: «rischio stabilità Ue»
All‘apertura della European Systemic Risk Board (ESRB), la presidente della Banca Centrale europea (BCE) Christine Lagarde, ha affermato che «L’instabilità dell’ambiente pone rischi notevoli alla stabilità finanziaria in Europa. Rischi accresciuti da prospettive economiche che si indeboliscono. In un contesto come questo la politica monetaria si sta adeguando per assicurare che l’inflazione elevata non si consolidi e che torni al 2% nel medio termine».