Roma, 26 Aprile 2022 – Questa mattina due missili cruise avrebbero sorvolato a bassa quota la centrale nucleare di Zaporizhzhia, situata nella parte sud orientale dell’Ucraina. Lo ha reso noto l’amministratore delegato di Energoatom, la compagnia di Stato che gestisce l’impianto affermando che: «Il sorvolo di missili a bassa quota proprio sopra il sito della centrale, dove si trovano sette impianti nucleari comporta dei rischi enormi. I missili possono colpire uno o più settori, rappresentando una minaccia di catastrofe nucleare e radioattiva per tutto il Mondo».
La più grande centrale nucleare del Vecchio Continente
La centrale di Zaporizhzhia è la più grande d’Europa. La produzione di energia soddisfa la necessità di almeno un quinto della popolazione ucraina. È costituita di sei reattori e di diversi impianti nucleari ad acqua pressurizzata, la cui realizzazione risale all’epoca sovietica.
La città di Zaporizhzhia è sottoposta a dei violenti attacchi da parte dell’esercito russo. Le attività belliche sono iniziate questa mattina. Si ritiene di conseguenza che i due missili sarebbero stati lanciati nell’ambito di questa offensiva. Diversi osservatori locali avevano rilevato che l’esercito occupante, fin dai giorni scorsi, si era organizzato in prossimità della città, allo scopo di sferrare una significativa offensiva. Zaporizhzhia ha un elevato valore strategico, a prescindere dalla presenza della centrale nucleare. Infatti, sorge in prossimità dell’importante centro di Enehodar, che si affaccia sul fiume Dnepr.
Si aggrava la situazione in Transnistria. Colpita la radio russa
Il ministero dell’Interno di Tiraspol, il capoluogo della regione autonoma della Transnistria nonché, formalmente, capitale della Repubblica Moldava, ha dichiarato che le due grandi antenne del centro di trasmissione della radio russa sono state colpite e distrutte. Le esplosioni tuttavia non avrebbero provocato delle conseguenze nei confronti del personale.
Si ricorda che ieri sono esplosi dei colpi con un lanciagranate portatile anticarro, contro la sede del ministero della Sicurezza di Tiraspol. I servizi segreti ucraini tuttavia sostengono che questi atti si inseriscono nel contesto di una campagna di provocazione, organizzata appositamente dai russi per destabilizzare la zona. L’obiettivo sarebbe quello di determinare un pretesto al fine di potersi appropriare militarmente della parte meridionale del Paese. E ricongiungersi con l’enclave russa moldava.