Roma, 3 Aprile 2022 – La notizia, riportata dal Wall street journal, parla della violazione dei diritti umani in alcune città in Ucraina. Per Human Rights Watch ci sono “prove di crimini di guerra commessi a Bucha“, cittadina a nordovest di Kiev, a lungo occupata dalle forze armate russe.
Civili disarmati uccisi ritrovati in strada dalle forze ucraine che hanno ripreso il controllo della località. Secondo il sindaco Anatoly Fedoruk, i cadaveri di almeno 20 uomini erano abbandonati in fila, su un’unica strada, la Yabluska. Alcuni di loro con le mani legati dietro la schiena con degli stracci e un colpo d’arma da fuoco sulla nuca. Fedoruk ha denunciato che i civili uccisi sono stati trattati dai russi in modo disumano e ha confermato la presenza di almeno altri 280 corpi senza vita in fosse comuni in città.
Esecuzioni
Il gruppo per i diritti umani ha affermato di aver intervistato una donna che ha visto le truppe russe radunare cinque uomini e sparare a uno di loro alla nuca, uccidendolo.
Una portavoce di Human Rights Watch ha affermato: «Abbiamo documentato un evidente caso di esecuzione sommaria da parte delle forze armate della Federazione russa a Bucha il 4 marzo scorso».
Il Governo di Kiev aveva denunciato esecuzioni di civili da parte dei soldati russi. “Bucha, Regione di Kiev. I corpi di persone con le mani legate, uccise a colpi di arma da fuoco da soldati russi, giacciono per le strade. Queste persone non erano nell’esercito. Non avevano armi. Non rappresentavano una minaccia. Quanti altri casi simili stanno accadendo in questo momento nei territori occupati?”. A scriverlo su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mykhaylo Podolyak, postando una foto con tre cadaveri per strada, uno dei quali ha le braccia legate dietro la schiena.
Scudi umani
Sempre dalla città di Bucha, appena liberata, gli abitanti testimoniano che i militari russi avrebbero usato i bambini come “scudi umani” e sfondato le porte delle case abbandonate dagli ucraini che erano fuggiti.
Il procuratore generale dell’Ucraina sta raccogliendo un dossier di affermazioni sull’uso da parte dei russi dei bambini locali per evitare di essere bersagliati durante la ritirata dalla capitale ucraina e in altre zone del Paese. Testimoni hanno raccontato di passeggini piazzati davanti ai carri armati nel villaggio di Novyi Bykiv, vicino alla città circondata di Chernihiv, 100 miglia a nord di Kiev.
Inoltre è raccontato che i bambini sono stati presi come ostaggi in una serie di punti caldi del conflitto in tutto il Paese per garantire che la gente del posto non fornisse le coordinate dei movimenti del nemico alle forze ucraine. “Casi di utilizzo di bambini come copertura sono registrati nelle oblast (ndr. regioni) di Sumy, Kiev, Chernihiv e Zaporizhzhia“, ha affermato Lyudmila Denisova, difensore civico dei diritti umani dell’Ucraina.