Roma, 28 Marzo 2022 – Il Cremlino riferisce che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato al Governo, alla Banca Centrale e a Gazprom di attuare entro il 31 marzo disposizioni che prevedono l’uso del rublo per i pagamenti delle forniture di gas ai “Paesi ostili“.
Paesi Ostili
Con questa definizione di intendono i Paesi che hanno adottato sanzioni verso la Russia per la guerra contro l’Ucraina. Secondo il presidente russo: «Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli per il nostro gas consegnato a “Paesi ostili”. E di rinunciare a tutte le valute che sono compromesse».
«La Russia», ha affermato Putin, continuerà a fornire gas «in base ai volumi e secondo i principi di tariffazione conclusi nei contratti».
Le motivazioni
Dopo la notizia, il rublo ha recuperato valore alla Borsa di Mosca. Nelle quotazioni sia nei confronti dell’euro, da 112 a 107, sia sul dollaro, raggiungendo quota 97,75. Prima del conflitto al cambio un dollaro valeva anche 75 rubli. Con questa mossa il presidente russo pensa di poter riuscire a raggiungere l’effetto cercato. Contrastare le sanzioni sempre più restrittive dei Paesi occidentali che potrebbero portare presto al default dell’economia russa.
In questi giorni, Mosca è stata capace di liquidare agli investitori gli interessi dovuti per complessivi 117 milioni di dollari su due obbligazioni statali. Anche se in ritardo e con svariate problematiche legate alle sanzioni occidentali.
L’agenzia Moody’s, tra le ultime a analizzare il debito russo, fa riferimento alla prossima scadenza del 25 maggio. Cioè la deroga concessa dal Governo americano tramite l’Ofac (Office of foreign assets control) alle controparti statunitensi a ricevere pagamenti dalla Banca centrale, dal ministero delle Finanze e dal fondo sovrano russi. Quindi ancora c’è la possibilità di default “a causa del forte deterioramento nella capacità e nella volontà del Governo russo di rispettare gli impegni assunti sul debito nelle ultime settimane”.