Belgrado, 6 Marzo 2022 – La Serbia si divide sulla guerra in Ucraina. Due manifestazioni di segno opposto si sono svolte nel pomeriggio nel centro di Belgrado.
Pro
In un raduno, promosso dalla ong “Donne in nero“, è stata chiesta l’immediata cessazione dell’intervento militare russo. Ed è stata espressa solidarietà al popolo ucraino. Stasa Zajovic, attivista dell’organizzazione, impegnata nella difesa dei diritti umani e delle libertà democratiche ha affermato: «La Serbia deve prendere una posizione chiara contro l’aggressione russa».
Il premier kosovaro Albin Kurti accusa Belgrado di rappresentare una diretta minaccia per la Regione. Ciò fino a quando non firmerà una dichiarazione di pace e di non aggressione con Pristina. E fino a quando non prenderà le distanze dalla “aggressione russa” all’Ucraina. Se la Serbia non si unirà alle altre democrazie nell’imporre le sanzioni alla Russia, sarà sempre una minaccia per la Regione, la pace e la sicurezza.
Contro
Altri manifestanti, invece, si sono riuniti simbolicamente sotto al monumento dedicato a Nicola II, l’ultimo zar di Russia e hanno criticato il voto favorevole della Serbia all’ultima risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu. In cui con 141 Paesi a favore, 5 contrari e 35 astenuti, si è condannata l’invasione militare russa in Ucraina e la violazione della sua sovranità territoriale. Nel corso della manifestazione è stata anche calpestata in segno di dissenso una bandiera dell’Unione europea. Il corteo è proseguito fino all’ambasciata della Federazione russa per esprimere la propria solidarietà a Mosca.
Hanno manifestato aderenti al Nuovo partito comunista di Jugoslavia (Nkpj) e alla Federazione della gioventù comunista di Jugoslavia (Skoj). I quali hanno sollecitato la dirigenza di Belgrado a riconoscere l’indipendenza delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donietsk e Lugansk, nel Donbass ucraino. Ciò, hanno sottolineato gli organizzatori, contribuirebbe «a spezzare la schiena il più presto possibile alla giunta fascista di Kiev. Inoltre ristabilirebbe la pace in Ucraina».
Le due manifestazioni, svoltesi con la presenza di un massiccio schieramento di polizia, si sono concluse senza incidenti.