Algeria, Mattarella ricorda Mattei: «Difese la democrazia»

 

 

Algeri, 7 Novembre 2021 – La visita di Stato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Algeria si chiude all’insegna del ricordo di Enrico Mattei, figura simbolo dell’amicizia e della cooperazione tra l’Italia e il Paese più grande del continente africano.

“Amico della rivoluzione”

«Tenace e convinto difensore dei valori democratici». Così lo ricorda il capo dello Stato che, sotto un’inusuale pioggia battente, svela una targa in marmo dedicata al fondatore dell’Eni, posta all’ingresso del giardino che da oggi prende il suo nome. La cerimonia conclude la due giorni in Algeria del presidente della Repubblica, primo capo di Stato europeo a fare visita al nuovo presidente Abdelmadjid Tebboune. Quest’ultimo, al termine della missione, ha regalato a Mattarella un cavallo purosangue arabo.

Sulla targa dedicata a Mattei, in alto, l’immagine incisa del suo volto, circondato dalla bandiera algerina e quella italiana. In basso la seguente scritta in arabo e con la traduzione in italiano: “Personalità italiana – si legge nell’epigrafe – amico della rivoluzione algerina, difensore tenace e convinto della libertà e dei valori democratici. Impegnato a favore dell’indipendenza del popolo algerino e del compimento della sua sovranità”. A Mattei, popolarissimo in Algeria, le autorità locali hanno riconosciuto, postumo, il titolo di “Amico della rivoluzione”.

Difensore dei valori democratici

«Attribuiamo grande importanza e valore simbolico all’intitolazione di un giardino di Algeri a Enrico Mattei. Fu» – ha ricordato Mattarella intervistato dalla stampa locale – «una delle personalità italiane più importanti del dopoguerra e uno dei costruttori della Repubblica italiana. Tenace e convito difensore dei valori democratici, seppe contribuire alla crescita civile e sociale della nostra comunità nazionale. In un Paese gravemente indebolito dalla guerra, egli dedicò il suo ingegno e le sue straordinarie capacità organizzative a fornire all’Italia le risorse energetiche necessarie al suo sviluppo».

«Sul piano internazionale» – continua il presidente – «la sua visione del Mondo e il suo desiderio di superare gli squilibri furono preziosi per la rinascita dell’Italia e per la costruzione di rapporti equi con i Paesi di nuova indipendenza. La sua lezione e la sua esperienza sono più che mai attuali». Una lezione che, sottolinea l’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi, «ci porta a collaborare e integrarsi. A costruire un rapporto. A lavorare per gli altri, a condividere i benefici in modo corretto e giusto».

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