Roma, 6 Ottobre 2021 – Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in audizione alle commissioni di Bilancio parla della situazione in Italia.
«Nel formulare la previsione per il restante anno e il prossimo assumiamo non vi siano nuove restrizioni alle attività economiche e ai movimenti delle persone. Ove la pandemia riprendesse, i numeri sarebbero a rischio».
«Il quadro tratteggiato è più probabile e realistico, ma una ripresa della pandemia metterebbe questi numeri a rischio», aggiunge.
L’edilizia, un settore fondamentale
«Il superbonus e gli altri bonus edilizi sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni. Quindi nella legge di bilancio stiamo valutando in che modo possano e debbano essere prorogati». Ma «dobbiamo ricordare che sono uno strumento molto costoso, non sostenibile alla lunga, dichiara il ministro. «Le costruzioni sono un settore che va sostenuto, avendo a mente che non può crescere a dismisura e che questi interventi fanno onore per la finanza pubblica. Se ciascun italiano fa domanda, per 30 milioni di unità immobiliari l’effetto sui conti e sul debito è stratosferico».
Aumenti in bolletta
«L’aumento del costo dell’energia e il suo peso sull’inflazione è uno degli elementi di incertezza più importanti che grava sulla ripresa», prosegue Franco. «I previsori parlano di un fenomeno in parte temporaneo e i mercati si aspettano una riduzione dopo i picchi invernali». Tuttavia, «il tema va monitorato e bisogna valutare se a livello nazionale o europeo ci siano modi per attenuare l’impatto».
Franco osserva che «Nel triennio 2022–2024 ci sono margini per intervenire sugli ammortizzatori sociali e avviare un processo di alleggerimento del carico fiscale». Poi spiega la differenza tra quadro tendenziale e programmatico. «Il gap tra i due saldi dovrebbe consentirci nel triennio di recuperare gli effetti della pandemia».
Un punto debole, ma…
«La dinamica del rapporto debito/Pil è un punto debole perché il rapporto è molto elevato, e la pandemia ha peggiorato la situazione», Ma «il nostro debito è pienamente sostenibile. Abbiamo un’occasione che non avevamo da anni. Un debito molto ampio ma con costo medio molto basso. Un’occasione per abbatterlo il più rapidamente possibile».
«Dobbiamo invertire la secolare stagnazione dell’economia. Il Pnrr può essere di grande aiuto, ma tutte le politiche devono essere mirate in quella direzione. Quest’anno e l’anno prossimo avremo un recupero molto rapido. Ma il test vero non è quanto cresciamo quest’anno o il prossimo ma gli anni successivi, dobbiamo uscire dalla lunga fase di stagnazione della nostra economia».
Inoltre spiega che i tassi occupazione in Italia sono più bassi di Francia e Germania e gli aumenti di produttività sono stati inferiori per un quarto di secolo.