Bulgaria, si torna alle urne per eleggere i membri del Parlamento

 

 

Sofia, 11 Luglio 2021 – Sono 240 i membri del Parlamento che dovranno essere eletti in Bulgaria. 6,7 milioni i cittadini che si recheranno alle urne per la seconda volta in tre mesi.

Le motivazioni del ritorno alle urne

Le nuove consultazioni anticipate sono state indette dopo che il partito di centrodestra, “Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria” (Gerb) dell’ex primo ministro Bojko Borisov, non è riuscito a formare una coalizione di Governo dopo il voto dello scorso aprile. In quell’occasione il Gerb è stato il partito più votato con il 26% dei consensi, una quota insufficiente per governare in autonomia.

Tuttavia, anche i partiti di opposizione non hanno raggiunto un accordo per costituire un esecutivo, uno sviluppo che ha reso inevitabile la decisione di indire nuove elezioni. Borisov, dopo l’incapacità di formare una coalizione di Governo, ha lasciato l’incarico a favore di uno provvisorio presieduto dall’ex generale dell’esercito, Stefan Janev. Il mandato prevedeva di guidare il Paese a nuove consultazioni. I cittadini bulgari potranno esprimere la propria preferenza nei quasi 12 mila seggi elettorali e attraverso il voto elettronico. Le urne saranno aperte dalle 7 del mattino e si chiuderanno alle 20 di sera (rispettivamente le 6 e le 19 in Italia). Anche i seggi all’estero rispetteranno i medesimi orari.

Le motivazioni che vedrebbero il Gerb in discesa

Rispetto ad aprile, il sostegno del Gerb dovrebbe diminuire di diversi punti percentuali a favore dello schieramento, “C’è un popolo come questo” (There are such people-Itn) del conduttore televisivo, Slavi Trifonov. Itn, secondo un sondaggio di Alpha Research dovrebbe vincere le elezioni con il 21,8% dei voti. Quindi, superando di misura il partito dell’ex premier Borisov che si fermerebbe al 21,5%.

L’erosione dei consensi a favore del Gerb è un fenomeno costante dalla scorsa estate. Quando sono iniziate delle proteste di massa antigovernative che accusavano Borisov di aver favorito la diffusione della corruzione e l’indebolimento dello stato di diritto. Che la corruzione sia un problema in Bulgaria è un fatto che sembra corroborato anche dai dati di Transparency International  che classifica il Paese come quello con il tasso più elevato di corruzione fra i 27 Paesi membri dell’Ue.

Le accuse a Borisov

Borisov, al potere in Bulgaria a fasi alterne dal 2009, è accusato di favorire alcuni oligarchi e imprese vicine al suo partito e di collusione con il procuratore generale, Sotir Tsatsarov, per fare pressione su politici e influenti sostenitori dell’opposizione. L’ex premier ha sempre negato le accuse e ha tentato di placare le proteste antigovernative in vari modi. Attraverso un rimpasto di governo, proponendo delle modifiche costituzionali. Infine, promettendo prima del voto dello scorso aprile che non si sarebbe riproposto per l’incarico di primo ministro anche in caso di vittoria del Gerb. Tentativi tutti inutili, che non hanno convinto i manifestanti e non sono riusciti ad arginare un drastico calo delle preferenze per il partito di centrodestra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *