Roma, 19 Aprile 2021 – Secondo Coldiretti il Made in Italy a tavola risulta molto più sicuro degli alimenti che arrivano dall’Unione europea e di quelli provenienti da Paesi extracomunitari.
Certificata nel rapporto Efsa
Dall’analisi della Coldiretti sulla base dell’ultimo rapporto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa, dall’acronimo inglese European Food Safety Authority, con sede a Parma) i cibi e le bevande stranieri sono sei volte più pericolosi di quelli Made in Italy. La caratteristica dannosa principale sarebbero i residui chimici. Il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari irregolari è pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia. L’ottima notizia viene certificata nel rapporto Efsa che ha analizzato capillarmente 96.302 campioni di alimenti in vendita nell’Unione europea fornendo uno spaccato della presenza dei residui di pesticidi su frutta, verdura, cereali, latte e vino prodotti all’interno dei Paesi dell’Unione o provenienti dall’estero.
Settori in calo per la pandemia
“Il primato nazionale” – sottolinea la Coldiretti – “è una ragione in più per sostenere il lavoro e l’economia del territorio scegliendo prodotti Made in Italy. Inoltre, è un momento difficile a causa dell’emergenza Covid-19 che ha tagliato nel 2020 del 12% i consumi alimentari degli italiani. Quindi scesi al minimo del decennio per effetto delle chiusure delle ristorazione e il crollo del turismo. E hanno messo in ginocchio l’intera filiera dei consumi fuori casa che vale 1/3 della spesa alimentare degli italiani. Una situazione difficile che ha portato però secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ l’82% degli italiani ha privilegiare l’acquisto di prodotti nazionali”.
Etichette sugli alimenti
Di fronte a questi risultati occorre avanzare nel percorso per la trasparenza sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta. Grazie alle battaglie della Coldiretti ha raggiunto ormai i 4/5 della spesa (dalla carne al latte, dall’ortofrutta fresca alle conserve di pomodoro, dai formaggi ai salumi). Anche se non è ancora possibile conoscere l’origine per prodotti come la frutta trasformata in succhi e marmellate, verdure e legumi in scatola o, zucchero.
Prima in Europa
“L’agricoltura italiana è prima in Europa per valore aggiunto ma è anche la più green. E può contare” – riferisce l’associazione – “sulla leadership indiscussa per la qualità alimentare con 313 specialità Dop/Igp/Stg, compresi grandi formaggi, salumi e prosciutti, riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5.155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con circa 80mila aziende agricole biologiche e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari.
Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, afferma: «È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri. Garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità. Riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute».