Roma, 9 Aprile 2021 – Una scoppiettante sfida quella accaduta oggi a Roma all’insegna dell’elettricità. La Safety car della Formula E entra in competizione con la metropolitana della capitale italiana.
L’insolita gara
L’anomala competizione si è svolta lungo le strade dell’Urbe. Che ospita ogni anno (tranne l’anno scorso per la pandemia, ndr) il doppio appuntamento del Mondiale riservato alle monoposto elettriche. Infatti, il quartiere dell’Eur il 10 e 11 febbraio si trasformerà in un vero e proprio circuito.
Protagoniste la nuova vettura con il ruolo di Safety car – al debutto proprio nella Città eterna – la Mini Electric Pacesetter, e un convoglio della metropolitana di Roma, un altro mezzo elettrico e performante pur completamente diverso. La Safety car guidata da Charlie Cooper, membro della famiglia fondatrice del John Cooper Works e nipote di John Cooper. Mentre il pilota ufficiale Bruno Correia era per l’occasione a bordo del treno della metropolitana romana.
La partenza
Un attimo di quiete prima della tempesta, in attesa che entrambi i mezzi partano alla volta della destinazione finale ed entrino in un mix di adrenalina e divertimento attraverso l’atmosfera magica di Roma. Quando si spengono i semafori rossi, da un lato c’è la metropolitana che, con il suo tipico rumore causato dal movimento sulle rotaie, ospita Correia, lontano dal volante e intento a incoraggiare il conducente della metro. Dall’altro, su strada – che per l’occasione è stata chiusa al traffico diventando un vero e proprio circuito – Charlie Cooper che si muove su un veicolo davvero silenzioso e “sfiora” il Colosseo, svolta su via dei Condotti, attraversa piazza Venezia, illumina con i fari via della Conciliazione e San Pietro sullo sfondo, prima di tornare al’Eur.
Il vincitore
È la mobilità sostenibile a trionfare. La sfida termina in parità e non c’è un vincitore. Il modello della Safety car, ispirato da John Cooper Works, è una vettura capace di accelerare da 0 a 100km/h in soli 6,7 secondi. Sarà pronta (speriamo di no) a intervenire ogni qualvolta la competizione dovesse richiederlo.