Bruxelles, 28 Marzo 2021 – Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e capo della task force europea sui vaccini parla della data in cui l’Europa raggiungerà l’immunità di gregge contro il coronavirus. Il 14 luglio. Inoltre mostra il prototipo del passaporto sanitario.
In arrivo milioni di dosi
L’Unione europea ha aumentato i suoi poteri per bloccare le esportazioni di vaccini. Quindi confida in un’accelerazione delle campagne nazionali di vaccinazione. Si aspira a una produzione industriale a regime: 52 stabilimenti che lavorano 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
In un’intervista rilasciata a Rtl e Le Figaro, il commissario francese, Breton, ha affermato con certezza che altre 360 milioni di dosi saranno consegnate in Europa alla fine del secondo trimestre. Vale a dire entro giugno, e 420 milioni a metà luglio. Quantità, dunque, necessarie per iniziare a parlare di questa immunità collettiva. Quanto ai ritardi nelle consegne del vaccino AstraZeneca, «la società anglo-svedese si è impegnata a fornire 70 milioni di dosi per i nostri concittadini europei e sono tutte prodotte in Europa», ha sottolineato Breton. «Finché AstraZeneca non avrà adempiuto ai propri obblighi, tutto ciò che viene prodotto sul suolo europeo è destinato agli europei».
Passaporto sanitario
Breton annuncia anche il passaporto sanitario per il 15 giugno, mostrandone un prototipo e spiegandone il funzionamento. Sarà dotato di un codice Qr, conterrà l’indicazione sul tipo di vaccino ricevuto. Inoltre, il documento segnalerà se si ha già avuto la malattia e si hanno dunque gli anticorpi contro il Covid-19. Il passaporto potrà essere richiesto per prendere un aereo, per partecipare a eventi o per entrare in un luogo pubblico. Non sarà tuttavia obbligatorio, ha promesso Breton. In mancanza del certificato basterà presentare, ove richiesto, un test negativo al Covid-19.
Anche gli Usa di Joe Biden stanno lavorando a un progetto simile. Dopo lo Stato di New York, primo a lanciare un pass vaccinale, ora si sta studiando un documento valido a livello federale per cercare di tornare alla normalità entro il 4 luglio.
Tra gli Stati dell’Unione europea, a guidare la classifica del numero di dosi somministrate è sempre la Germania, con oltre 12 milioni. Seguita dalla Francia e poi dall’Italia, con più di 9 milioni di iniezioni effettuate.
Nuovo lockdown
La Slovenia, che a febbraio aveva allentato le restrizioni contro il Covid-19, ha deciso di introdurre un nuovo lockdown e varato misure più severe alle frontiere, alla luce della “situazione allarmante” nei Paesi vicini. Dal 1 al 12 aprile, i negozi di beni non essenziali e le istituzioni culturali e religiose rimarranno chiusi. Saranno vietati i raduni e ci si potrà spostare solo nella propria regione di residenza. Le aziende, inoltre, sono invitate a passare allo smart working laddove possibile, mentre le scuole tornano alla didattica a distanza.
Il primo ministro Janez Jansa in una conferenza stampa ha dichiarato: «Siamo in una corsa contro il tempo. Raggiungeremo un livello di vaccinazione sufficiente per contenere l’epidemia solo a giugno. Fino ad allora, dobbiamo prendere tutte le misure necessarie per contenere la diffusione della variante britannica».