Francia: Covid-19 influisce sul deficit commerciale e sui posti di lavoro

 

 

Bruxelles, 5 Febbraio 2021 – Gli effetti della pandemia in Francia si percepiscono anche sul deficit commerciale che è aumentato nel 2020.

Commercio internazionale

Il Covid-19 ha rallentato il commercio internazionale francese raggiungendo il livello più alto dal 2012. Infatti, l’ufficio delle dogane rende noto che l’aumento è pari a 65,2 miliardi di euro. La bilancia commerciale peggiora così di 7,3 miliardi di euro rispetto al 2019 (57,9 miliardi). “Penalizzata da una diminuzione generale delle esportazioni (…), in particolare nei settori dell’aeronautica e dell’automobile”, secondo una nota.

Il ministro al Commercio estero, Franck Riester, ha affermato: “in relazione agli effetti del primo contenimento, il deterioramento del commercio è particolarmente marcato nella prima metà dell’anno. Aprile ha visto un calo storico del 43,9% rispetto allo stesso mese del 2019, prima di una graduale ripresa nella seconda metà del 2020. Raggiungendo un livello vicino a quello del 2019 entro la fine dell’anno“. Mentre le esportazioni di beni sono in ribasso del 15,9%, “un calo dello stesso ordine di quello osservato durante la crisi finanziaria del 2009“, anche le importazioni hanno rallentato, ma meno bruscamente (del -13%).

Covid-19

Secondo i dati dell’Oms aggiornati al 4 febbraio, il terzo Paese che ha registrato il maggior numero di contagiati in 24 ore è la Francia con 25.904 casi.

Secondo la Johns Hopkins University, i casi totali di pazienti con coronavirus sono oltre 3 milioni e 310mila e i decessi più di 77mila.

Disoccupazione

Nel 2020 in Francia sono andati persi 360.500 posti di lavoro nel settore privato, con un calo dell’1,8% degli occupati. Le cause sono da riscontrarsi nei lockdown e nelle restrizioni sanitarie legate alla pandemia di Coronavirus. Lo annuncia l’istituto di statistica transalpino Insee che rivela che nel terzo trimestre il calo degli occupati è stato di 39.600 unità, meno 0,2%. Dopo un primo semestre disastroso, con un calo degli occupati del settore privato di 633.000, il terzo trimestre ha portato un rimbalzo, con la creazione di 312.400 posti di lavoro. Il calo del quarto trimestre, inferiore alle attese, porta il saldo annuo a meno 360.500, con un calo dell’1,8% dopo cinque anni di occupazione in crescita.

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