Bruxelles, 13 Gennaio – Il primo ministro dell’Estonia, Juri Ratas, presidente del Partito centrista si è dimesso per un inchiesta su corruzione interna alla coalizione politica.
L’annuncio
Stamattina il primo ministro ha annunciato su Facebook: “Stamani ho preso la decisione di rassegnare le dimissioni come primo ministro”. La comunicazione è avvenuta dopo una riunione-fiume del suo partito, indagato in una vicenda di proprietà immobiliare. Ratas ha dichiarato di sperare che il suo passo indietro possa aiutare a fare chiarezza sulla vicenda in cui è coinvolto il suo Partito di Centro. Ha, poi, negato di aver compiuto “decisioni in malafede”.
I fatti
Le indagini riguardano una compagnia immobiliare chiamata Porto Franco che avrebbe contratto un grosso affare nella capitale Tallinn. Il cui sindaco è membro dello stesso partito di Ratas. Il padre del proprietario dell’immobile, l’uomo d’affari Hillar Teder, ha inoltre effettuato ingenti donazioni al Partito di Centro.
La formazione politica in Estonia avrebbe ricevuto sostegno finanziario in cambio dell’approvazione di un prestito di 39 milioni di euro che l’agenzia statale di credito estone KredEx ha fornito al progetto di sviluppo immobiliare Porto Franco. Tra i sospetti di corruzione c’è Kersti Kracht, consulente del ministro delle Finanze Martin Helme, esponente del partito di estrema destra Ekre parte della coalizione di centrodestra guidata da Ratas.
Ieri, 12 gennaio, le autorità hanno tratto in arresto quattro persone. Il procuratore generale ha precisato che al momento non sussiste alcun sospetto di un coinvolgimento diretto di Ratas nella vicenda.
Conseguenze
Le dimissioni di Ratas fanno cadere l’alleanza di governo di centro-destra in Estonia. La presidente della Repubblica, Kersti Kaljulaid, ha ora 14 giorni di tempo per incaricare un nuovo primo ministro. Il quale dovrà ottenere la fiducia del Parlamento.
Le dimissioni del primo ministro potrebbero far saltare il referendum sulla definizione costituzionale di matrimonio che il governo aveva previsto per la primavera. La consultazione ha subito forti critiche da sinistra in quanto la definizione di matrimonio come unione solo tra uomo e donna impedirebbe la futura approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. In Estonia sono legali dal 2015 le unioni di fatto tra persone dello stesso sesso.