Roma, 18 Dicembre – “Valore ripresa Italia” è il nome del programma di nuove iniziative a rete sugli immobili pubblici.
Scopo
Accrescere l’offerta turistico-culturale del Paese tramite l’ideazione e la realizzazione di circuiti nazionali. In modo che questi possano avvalersi di nuovi modelli gestionali e nuove forme di partenariato pubblico-privato. Individuando anche strumenti di affidamento e valorizzazione innovativi. Il progetto punta alla strutturazione di un network sempre più solido e allargato che possa promuovere e sostenere operazioni di rigenerazione e sviluppo. Unendo il lavoro congiunto e la sinergia tra partner pubblici e privati
Chi ha firmato
Il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, il direttore dell’agenzia del Demanio, Antonio Agostini, il presidente di Enit (agenzia nazionale del Turismo), Giorgio Palmucci, e l’amministratore delegato di Difesa Servizi Spa, Fausto Recchia, hanno sottoscritto un’intesa istituzionale. Questa suggella una forte collaborazione e indica la tabella di marcia per sviluppare un programma comune. La firma è stata annunciata nel corso di un workshop on line a cui hanno partecipato, il sottosegretario del Mibact, Lorenza Bonaccorsi, e il sottosegretario del ministero della Giustizia, Andrea Giorgis.
Il progetto
L’iniziativa, presentata lo scorso 7 ottobre, è dedicata alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Coniuga turismo, cultura, arte, ambiente e paesaggio, mobilità dolce e identità territoriale.
Dichiarazioni
Agenzia del Demanio
Antonio Agostini, direttore dell’agenzia del Demanio, aprendo i lavori del workshop ha sottolineato che «l’agenzia del Demanio ha concentrato la propria missione in chiave di valorizzazione. Ha messo i beni dello Stato a disposizione per supportare la ripresa e il rilancio dell’economia, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria. Il turismo lento, la mobilità dolce, che nel nostro Paese ha un potenziale enorme fortemente connesso al nostro patrimonio culturale, religioso, storico, paesaggistico sono temi che si inseriscono in un nuovo modo di intendere il benessere. Richiamano espressioni di socialità e di iniziativa economica più equilibrata, più rispettosa dell’ambiente, più attenta ai nostri veri bisogni e a quelli degli altri».
Mibact
«Il settore turistico sta attraversando un periodo difficilissimo, ma alla fine di questo deserto» – ha dichiarato Dario Franceschini – «il turismo internazionale tornerà impetuoso nel nostro Paese. La gente avrà voglia di viaggiare e in particolare di visitare l’Italia. Dobbiamo trovarci pronti ad attuare quello che con il Piano Strategico del Turismo abbiamo indicato. La promozione di quelle realtà straordinarie che rendono l’Italia conosciuta nel mondo».
«Chi verrà nel nostro Paese vorrà vivere un’autentica esperienza di vita italiana» – ha spiegato il ministro – «apprezzando la nostra arte, le bellezze naturalistiche, visitando i nostri musei, scoprendo i nostri borghi, assaggiando le ricette tradizionali della nostra cucina. Un turismo diverso da quello finora conosciuto, rispettoso della fragilità del nostro patrimonio storico artistico. Capace di apprezzare luoghi, paesaggi e siti culturali minori e in grado di portare crescita armoniosa alle comunità. Le case cantoniere, gli edifici storici, le ferrovie storiche, i fari, le fortificazioni, i beni lungo i cammini religiosi, le riserve naturali, cammini e percorsi che fanno parte di questo progetto rappresentano e valorizzano la bellezza, la ricchezza e l’unicità del nostro Paese. È una grande sfida su cui dobbiamo lavorare tutti insieme per il rilancio del Turismo».
Enit
«L’Italia si presenta sul mercato internazionale con una storia e un percorso che ridefinisce anche la geografia dell’ospitalità. La formalizzazione dell’accordo istituzionale segna un nuovo passo in avanti per il settore attualmente in sofferenza a causa della contingenza e suggella un’integrazione coordinata. Attraverso la valorizzazione di beni del patrimonio pubblico sarà possibile implementare un turismo diffuso. E facilitare l’accesso a destinazioni meno conosciute dove manca una ricettività anche di piccole dimensioni favorendo forme di partenariato», ha affermato Giorgio Palmucci.
«Un modello di collaborazione pubblico/privato sarà un incentivo per incrementare l’interesse degli utenti verso nuove forme finora scarsamente esplorate di esperienza culturale e turistica e di valore economico. Ogni Paese ha la propria storia e cultura, il modo di vivere all’italiana e il Made in Italy sono la peculiarità del Belpaese. Unico e primo al mondo con 55 siti Unesco».
«Enit punta a realizzare un turismo di valore che curi la sostenibilità. Siamo consapevoli delle difficoltà che stanno vivendo le imprese del settore, in particolare in alcune città e zone. Il Covid può trasformarsi paradossalmente in un’opportunità per rivedere e potenziare l’offerta. E noi parteciperemo attivamente alla realizzazione di questo progetto».