Roma, 18 Dicembre – Firmato il nuovo Decreto Legge con il quale si è deciso di attuare una stretta sul Natale. Per il Governo era necessario introdurre nuove restrizioni per il periodo di feste. Troppo elevato il rischio di ripetere quanto successo in estate, con pranzi e cene di Natale.
Il premier durante la conferenza stampa
«Le misure che abbiamo adottato hanno funzionato. Questo metodo a zone ci ha permesso di evitare il lockdown generalizzato che avrebbe danneggiato il nostro tessuto sociale ed economico. Quando siamo partiti con le misure il nostro Rt era a 1.7 e lo abbiamo riportato sotto l’1. La situazione, però, rimane difficile, come in tutta Europa. Il virus continua a circolare e il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha espresso preoccupazione per i recenti assembramenti e per le prossime festività natalizie. Tra gli esperti c’è forte preoccupazione che nel periodo natalizio la curva dei contagi possa subire un’impennata».
Regole
Conte ha quindi illustrato le misure in vigore a partire dal prossimo 24 dicembre: «Dobbiamo quindi intervenire e vi assicuro non è una decisione facile. Possiamo ragionare di una zona rossa nel periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio. Nei giorni festivi e prefestivi (24, 25, 26, 27, 31 dicembre, e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio) si esce di casa solo per motivi di necessità, di lavoro o di salute. È possibile, però, la visita di amici o parenti, massimo 2 persone non conviventi che possono portare con sé figli minori di 14 anni, oppure persone con disabilità o persone non autosufficienti. È una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo».
Decreto Ristori
Vaccino
Nessun obbligo
«Il vaccino non sarà obbligatorio, ma auspichiamo che tutti lo facciano» – ha aggiunto Conte– «il decreto è stato concepito come limite alla circolazione delle persone, noi non entriamo nelle case degli italiani. Si esce con l’autocertificazione in tutti questi giorni di festività e prefestivi e per compensare inseriamo questa piccola deroga. Abbiamo una popolazione molto anziana, questo è uno dei motivi per cui abbiamo una mortalità così alta».