Riad, 22 Novembre – I temi al centro del vertice del G20 sono stati elencati da re Salman, sovrano dell’Arabia Saudita, nel suo discorso di apertura. La crisi innescata dalla pandemia di coronavirus, la distribuzione dei vaccini anche ai Paesi poveri, la recessione globale e come gestire la ripresa una volta che il Covid-19 sarà sotto controllo. Organizzato per la prima volta on-line ha visto presenti in videoconferenza tutti i leader globali. Tra 10 giorni esatti il testimone della presidenza di turno del G20 passerà all’Italia.
Giuseppe Conte
Prima giornata
Protagonisti soprattutto i vaccini e la solidarietà necessaria perché siano disponibili anche per i Paesi che non hanno i mezzi per acquistarli. Ma anche farmaci e test per chi non può sostenere le spese.
Fugace l’apparizione di un Donald Trump ormai quasi “ex” presidente Usa. Insolita la sua cordialità dato che non ha mai apprezzato i vertici né le relazioni multilaterali. Rivolgendosi ai suoi colleghi, secondo le indiscrezioni trapelate dalla stampa, ha affermato che intende lavorare con loro ancora per molto tempo.
Europa
Anche l’Unione europea proporrà al G20 uno sforzo maggiore per garantire che anche i Paesi poveri abbiano accesso alle vaccini e alle cure contro il Covid, così come lo ha fatto il presidente Emmanuel Macron mentre la cancelliera Angela Merkel ha invitato tutti i Paesi del blocco a contribuire economicamente e il presidente russo Vladimir Putin ha assicurato che Mosca è pronta a fornire ai Paesi più bisognosi i vaccini che sta sviluppando; così come lo ha fatto il leader cinese Xi Jiping.
Onu
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha annunciato che richiederà «più contributi per la piattaforma Covax. In modo tale che i Paesi a reddito medio e alto possano finanziare i più poveri in modo che ricevano anche loro i vaccini. Ma lo strumento necessita ancora di 28 miliardi di dollari in più, 4 miliardi entro la fine dell’anno. Questi fondi sono fondamentali per l’industrializzazione, il trasporto e la fornitura di vaccini, in particolare ai Paesi più poveri».
Fmi
La ripresa non è uniforme ed è probabile che la pandemia lasci profonde ferite, ha fatto notare il Fondo monetario internazionale in un rapporto stilato in vista del vertice. Molto preoccupante è la situazione dei Paesi poveri e altamente indebitati del mondo. Molti di questi sono sull’orlo della rovina finanziaria e registrano un incremento di povertà, fame e sofferenze indicibili. Il G20 sosterrà un piano per estendere una moratoria sul debito per i Paesi in via di sviluppo di sei mesi fino a metà 2021, con la possibilità di un’ulteriore estensione.
Cambiamento climatico
Oltre alla pandemia, anche il cambiamento climatico è tra le questioni in cima all’agenda dei G20: il cambio di leadership negli Stati Uniti fa pensare che ci sarà uno sforzo più concertato tra le potenze per combattere il riscaldamento globale. Seguendo l’esempio dell’Ue, già la metà dei membri del G20, inclusi Giappone, Cina, Corea del Sud e Sud Africa, prevede di essere a “impatto zero” entro il 2050 o subito dopo.
Le proteste
Gli attivisti e le famiglie degli attivisti incarcerati hanno lanciato importanti iniziative per evidenziare le violazioni dei diritti umani nel Regno saudita. Tra di loro, i fratelli dell’attivista in prigione Loujain al-Hathloul, in sciopero della fame da più di 20 giorni. Amnesty International ha esortato i leader del G20 a chiedere a Riad di rilasciare tutti gli attivisti detenuti. L’emancipazione delle donne infatti è un punto importante nell’agenda del G20.